Basilica of the Holy Cross in Jerusalem a Roma

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ItaliaBasilica of the Holy Cross in Jerusalem

 

chiuso

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Piazza di Santa Croce in Gerusalemme, 00185, Roma, Città Metropolitana di Roma, IT Italien
contatti telefono: +39 06 7061 3053
sito web: www.santacroceroma.it
più grande mappa e indicazioni
Latitude: 41.8882366, Longitude: 12.5158441

commenti 5

  • tommaso grenga

    tommaso grenga

    ::

    Chiesa voluta da Sant'Elena per poter conservare le reliquie della passione di Cristo. Elena porto' il titulus, il famoso INRI della croce, uno dei trenta denari, la spugna con cui diedero da bere l'aceto a Cristo sulla croce e uno dei chiodi. Consiglio la visita guidata magari in serata,prima della chiusura della chiesa, in modo da poter apprezzare a pieno i tanti dettagli presenti sia dentro che fuori.

  • it

    Almarello Zirini

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    Basilica molto bella. Si consiglia sicuramente una visita anche per l'importanza delle reliquie in essa contenute.

  • Alessio Brugnoli

    Alessio Brugnoli

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    L’architetto a cui Elena, madre di Costantino, commissionò la trasformazione del consistorium, la sala delle udienze del Palazzo Imperiale, in un luogo di culto cristiano, si trovò davanti a un problema assai raro nella storia dell’Architettura: inventarsi una nuova tipologia di edificio. Per fare questo, probabilmente si ispirò alle sale di rappresentanza absidate realizzate nei palazzi tardo imperiali, come a Spalato o a Tessalonica e alla basilica di Massenzio e Costantino della Velia, nei fori imperiali: non è escludibile a priori, il fatto che i progetti di tutti questi edifici non risalgano tutti a una stessa, identica mano. Il consistorium, da quanto risulta dagli scavi archeologici degli anni Novanta, era di forma rettangolare, e lunga circa 40 metri per 30 metri di larghezza e 22 metri di altezza, con copertura piana o con capriate a vista. Tale ambiente aveva i suoi lati lunghi percorsi da un doppio ordine di grandi aperture , porte in quello inferiore, finestre in quello superiore, e forse così apparivano anche i lati corti, nei quali comunque è riscontrabile ancora la traccia delle aperture dell’ordine superiore. Per trasformarlo in chiesa, l’architetto spostò l’asse principale dell’edificio sul lato lungo, mentre in origine si trovava forse su quello breve, e in uno dei lati brevi, quello est, fu inserita l’abside. Le aperture dei lati lunghi furono tamponate, e a ovest fu creata la facciata. Risulta poi probabile come a quei tempi Santa Croce fosse suddivisa in grandi campate da due enormi arcate che hanno lasciato tracce profonde dei loro attacchi nei muri longitudinali dell’aula, impostate su colonne binate secondo una scansione anomala, che la rendeva molto simile, nell’interno alla basilica di Massenzio. L’area presbiteriale, tramite uno o forse due corridoi, ad un retrostante vano rettangolare di modeste dimensioni, con una volta a crociera: ai tempi dei Severi era forse lo spogliatoio in cui l’imperatore indossava le insegne ufficiali prima di comparire in pubblico. L’architetto di Elena, sempre in ottica di cristianizzare il tutto, lo trasformò in una cappella privata, in cui forse erano conservate le reliquie di Gerusalemme, che ai tempi di Valentiniano III fu decorata con uno splendido mosaico, molto celebrato in epoca medievale, ma di cui non rimane nulla. L’attuale, è un re è un restauro del Peruzzi di un’opera realizzata nel Quattrocento da Melozzo da Forlì, forse senza il supporto del suo abituale socio Antoniazzo Romano: in teoria, in questa cappella le donne potrebbero accedere soltanto il 20 marzo, pena la scomunica, com’è scolpito in una lapide all’ingresso. Durante il pontificato di papa Lucio II nel XII secolo si ebbe la trasformazione della chiesa secondo lo stile romanico; furono creati dei settori longitudinali che la suddivisero in tre navate, fu aggiunto il transetto, il chiostro (poi demolito) e il campanile in laterizio, alto 8 piani. Negli ultimi anni del cardinalato di Pedro González de Mendoza, che detenne il titolo sessoriano dal 1478 al 1495, fu commissionata ad Antoniazzo Romano l’imponente decorazione del catino absidale di Santa Croce in Gerusalemme, con le storie della Vera Croce, in cui il pittore romano adegua il suo stile, figlio dell'incontro con Melozzo da Forli e con il Perugino, con il lusso sfrenato e il naturalismo del Pinturicchio. Nel 1743 la basilica e il monastero annesso furono completamente restaurati per iniziativa di papa Benedetto XIV, che commissionò i lavori agli architetti Pietro Passalacqua e Domenico Gregorini (1740-1758), ai quali dobbiamo la attuale facciata in travertino, concava, ripartita da lesene con luminose finestre collocate al di sopra degli ingressi minori e il grande ovale al di sopra del passaggio centrale. Nel 1798 la basilica fu saccheggiata dai soldati francesi durante l'invasione napoleonica, e furono rubati i preziosi reliquiari d'oro che custodivano i frammenti della Croce, il chiodo e le spine. Gli attuali reliquiari, risalenti al 1804, sono opera di Giuseppe Valadier.

  • Bulat Dan

    Bulat Dan

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    In aceasta basilica se gasesc bucati mari din Sfanta Cruce, doi spini din coroana Mantuitorului, un piron folosit la rasticnirea Domnului Nostru Iisus Hristos, placuta pe care era scris "Iisus Nazarineanu Regele Nazarinenilor", degetul Sf. Apostol Toma cu care a pipait coasta strapunsa a Domnului si alte odoare crestine.

  • Kurt Jensen

    Kurt Jensen

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    En flot oplevelse, bygget på Jord inporteret fra Golgata i Jerusalen, flere 100' skibe hjembragte jorden hvorpå Basilikaen er bygget. Kurt Jensen Odense Denmark

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