Policlinico S. Orsola - Malpighi a Bologna

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commenti 5

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  Dario Todesco

  :: 10 aprile 2018 12:56:41

  Una città nella città. Passeggiare nei viali è suggestivo, si incontrano la struttura originaria insieme ai nuovi padiglioni. Sono stato al 23 per fare visita ad un amico. Gli interni sono nuovi e con un aspetto piacevole e molto funzionale con sale di attesa, molta luce naturale e spazi a doppia altezza che non guastano mai. Anche gli spazi di degenza sono funzionali e performanti. Il personale infermieristico, altamente professionale, i medici di grande umanità e contemporaneamente di grande fermezza. Una bella realtà.

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  Carmen S.

  :: 02 aprile 2018 01:43:48

  Ho operato come volontaria in un reparto per qualche tempo, e per una tesi di laurea ci sono stata un po' di più: si può dire che è una struttura sanitaria che funziona ancora in Italia, grazie ai medici e agli infermieri che ci lavorano, e a tutte le associazioni che collaborano.

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  Marco Bellei

  :: 27 febbraio 2018 01:02:57

  Nostro figlio nato pretermine di 4 settimane in ostetricia lunedì scorso. Nulla di grave, ma ricoverato subito "in osservazione", prima in terapia intensiva poi in neonatologia, una settimana in tutto. Ogni tanto, con tutte le tasse che paghiamo in questo Paese, si ha l'impressione che siano impiegate bene: questa è sicuramente la sensazione che avevamo quando stasera lo riportavamo a casa, felici per riaverlo finalmente vicino ma anche per non aver temuto nulla per la lunga settimana in cui ci è stato lontano, ricoverato al Sant'Orsola: ottimi reparti, con personale generalmente competente e premuroso. Fatto assolutamente secondario, ma ci hanno lasciato anche i buoni mensa per tutta la settimana.

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  matteo donati

  :: 27 dicembre 2017 18:01:29

  Reparto Geriatria: Delirium room. Un nome infelice per un luogo da incubo dove il paziente è lasciato più alla cura dei familiari che del personale, sempre di fretta e mai tempestivo a seguito delle chiamate. In questo reparto non troverete, come invece vorrebbe suggerire il nome, solamente pazienti affetti da demenza. Bensì incontrerete le patologie più disparate, accorpate in caotiche stanze da ben sei pazienti l'una. Avendo un parente prossimo qui ricoverato per problemi diabetologici ho avuto modo di constatare quanto segue: al ricevimento (segnato con orari 11:45/12:15) la dottoressa (Macchiarulo) si è presentata con ben un'ora e venti di ritardo. Senza alcuna spiegazione o scusante di tale disservizio, ha per la terza volta affermato che l'intervento necessario al paziente (affetto da una cancrena in fase degenerativa) era imminente. Per la terza volta ho domandato una data certa, fosse anche settimane più avanti, per poter estrarre il paziente dalla fatiscente struttura e ricondurvelo solamente in occasione dell'intervento. Le risposte, per la terza volta, sono state le più evasive imputando le colpe alla "direzione", senza mai fornirmi un solo nominativo con cui conferire. Non solo, mi è stato detto che se desideravo "non perdere la priorità" avrei dovuto lasciare il paziente presso il reparto. Non mi è stata accordata alcuna possibilità di "fissare una data" né di sapere quando di fatto si sarebbe potuto procedere con l'operazione. La risposta fornita è sempre la medesima : "speriamo..." O "ci sono buone possibilità che". Il lato umano inoltre, è quasi totalmente assente: parte del personale rifiuta di nutrire i pazienti non autonomi, scaricando sulla famiglia tale onere (se per caso un familiare non può recarsi in ospedale o non può permettersi una badante a pagamento, deve dunque aspettarsi che il proprio caro digiuni?) . Inoltre agli incontri il tatto mostrato da alcuni dottori è stato vergognoso: per spiegare procedure chirurgiche inerenti il piede diabetico, ho assistito personalmente alla metafora del "salame fatto a fette", usata dinanzi ad un familiare già scosso dal dramma personale. L'impressione di questo reparto è che vi finiscano tutte quelle persone cui la società ha già rinunciato perché improduttive, ovvero gli anziani con gravi disturbi. Nato apparentemente come settore dedicato alla demenza senile, il reparto è da considerarsi semi fantasma: dotato di pochissimo personale, talvolta immotivato e scortese (in particolar modo i referenti dei ricevimenti). A qualunque rimostranza sull'ovvio disagio cui è sottoposto il paziente ed i familiari, la risposta che incontrerete sarà una scrollata di spalle. Sperate che nessuno a voi caro capiti mai in questa specifica zona del Sant'Orsola. In tal caso dovrete essere disposti a provvedere voi stessi al cambio, al nutrimento del paziente e sarete lasciati nella più totale balia degli eventi. Come local guide Google ho provveduto anche ad inoltrare un esposto alla già citata "direzione", sperando che sempre meno persone debbano ritrovarsi nella mia medesima posizione.

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  Dentella Fossile

  :: 27 novembre 2017 10:01:53

  Dieci giorni di terapia intensiva e undici in ortopedia trascorsi al Sant'Orsola. Meravigliosi senza eccezioni i ragazzi della terapia intensiva; qualche riserva su alcuni (pochi, per fortuna) personaggi di ortopedia. Nel complesso consiglio di stare bene. Ma se proprio ahimè doveste capitare al Sant'Orsola, posso dire che la mia esperienza è stata tutto sommato molto positiva.