Villa Verde a Lecce

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222, Via Monteroni, 73100, Lecce, Provincia di Lecce, IT Italia
contatti telefono: +39 0832 22411
sito web: www.villaverde.lecce.it
più grande mappa e indicazioni
Latitude: 40.3425574, Longitude: 18.1407306

commenti 5

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    Giovanni Nicolai

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    La mia vita mi ha portato dopo un grave incidente ad essere paziente per un lungo periodo della clinica Villa Verde di Lecce. E' un Luogo speciale creato e vissuto da persone speciali, le porterò sempre nel mio cuore per come si sono presi cura della mia salute e della mia anima . Professionisti eccellenti e tutto il personale sempre attento e preciso. Vi vorrò sempre bene!!!!

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    Anna Ludovico

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    Io mi chiamo Anna, ho 25 anni e a causa di un grave incidente stradale sono stata ricoverata in questo fantastico posto per 3 mesi. Posso solo dire che mi sono trovata benissimo ... ho trovato medici competenti, infermieri professionali, gentilissimi e sempre presenti, il personale addetto alla pulizia dei pazienti sempre pronto a soddisfare ogni esigenza. La pulizia della struttura è sempre stata curata in ogni minimo particolare! La consiglio per la professionalità, l' umanità e soprattutto per il grande cuore della gente che ci lavora, alla quale non smetteró mai di dire GRAZIE!!!

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    Giacomo Coppola

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    ..... Continua da Filippo Coppola Stupido incompetente che non sei altro, se in 22 giorni non ti abbiamo mai visto come fai in un minuto a dare una valutazione sullo stato di mia moglie. Bastardo non sei degno di usare la zappa figuriamoci fare il medico. MEDICO La parola medico ha un bel significato, cioè dare conforto, accudire, curare e visionare la salute del malato, non nascondersi dietro un monitor, sbuffare quando gli si chiedeva qualche notizia in merito. Dio ce ne liberi se andavi di pomeriggio a chiedere qualcosa, bè le risposte erano o toni di voce scorbutici, sbuffate o ti dicevano che lui, e dicendo lui sa bene a chi mi rivolgo, il pomeriggio si trova in reparto per sistemare le scartoffie e che non poteva documentarsi sulla salute di tutti i pazienti. Be caro mio se non puoi documentarti in casi estremi non essendo documentato che fai, te lo dico io quello che succede , lasciate morire la gente come avete fatto con la mia cara. L'unico medico per cui spezzo una lancia a favore essendo una persona corretta, umile, disponibilissima e ringrazio per quel poco che ha potuto fare e il signor primario grazie. Il resto lo dico con le lacrime agli occhi, non sono ingrado di accudire gli esseri viventi, perchè dico questo..... Cito un passaggio; Gisella mia moglie subito dopo l'Ictus, si manifestarono delle crisi epilettiche, per questo è stata sedata in coma farmacologico dopo 32 giorni tutto sembrava rientrato, elettroencefalogramma, tac erano nei valori normali di percorso ed era in cura con farmaci anti epilessia che dovevano essere ridotti gradualmente. Bene dopo 7 giorni a villa verde viene eseguito elettroencefalogramma tac dove si evidenziava un netto miglioramento e i medici decidono di abbassare il quantitativo di farmaco sottovalutando che Gisella aveva 39° di febbre, e purtroppo la febbre è fattore, in questi casi, di stimolo alle crisi cosa che è successa; chi ha dato disposizioni a questo operato non lo sappiamo. Dopo altri 7 giorni vengono ripetute tutte le analisi con risultati ancora migliori detto dalla Dottoressa” normalissimi”visto che la mia cara da 6 giorni non aveva più febbre, abbiamo chiesto se fosse il caso di abbassare la dose del farmaco antiepilettico. La risposta è stata questa: vogliamo essere cauti, per non inciampare come è successo giorni fa. Questi non sono medici con la febbre a 39° mi riduci il farmaco, e non lo riduci quando non ha febbre da 6 giorni?, vi siete salvato il culo? Io posso credere tutto, anche che la continua pesantezza del farmaco abbia portato al decesso di mia moglie ma non lo so, solo voi e chi era presente quella maledetta notte del 04/02/2018 può darmi una risposta. Sappiate che porterò nel mio cuore tanto odio per voi di Villa Verde al solo pensiero che la notte del 04/02/2018, per mia moglie, non sia trascorsa solo piena di incubi come tutte le 21 notti precedenti ma, anche piena di tanta sofferenza e di dolori sino a causarne la sua Morte. Solo un colloquio chiarificatore con voi tutti, presenti quella notte, può mettere pace nel mio cuore e darmi la forza magari di continuare, altrimenti non ha senso. Mi avete ammazzato due volte. VORREI LEGGERE LA VOSTRA COSCIENZA

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    Filippo Coppola

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    Buongiorno. Chi scrive é Filippo Coppola, marito della amatissima consorte Gisella Minonne di anni 56 deceduta il 04 /02/2018 alle ore 04,20 detto da chi era di turno quella notte, cosa che ne io ne i miei cari accettiamo perché siamo stati avvisati del decesso di mia moglie alle ore 05,24 dopo un'ora. Siamo arrivati in clinica alle ore 06,40 e mia moglie era quasi fredda, é impossibile che stando in un ambiente dove di solito c'erano sempre 30° gradi il corpo fosse tiepido, per questo non crediamo a quello che ci hanno riferito , si son presi tutto il tempo a loro necessario per sistemare il tutto, unica volta in 22 giorni trascorsi dentro quell'INFERNO in cui si sono presi cura di mia moglie....... ma da morta. Io insieme a tutti i famigliari siamo distrutti, non mi do pace, per noi e i medici della rianimazione di Tricase sembrava che il brutto fosse superato invece no, abbiamo vissuto insieme a lei 32 giorni di coma, un risveglio eccellente con tanta forza di vivere, invece tutto svanisce in soli 22 giorni. Le lacune di questa casa di cura sono a dir poco infinite, vorrei citarne alcune perchè spero serva per salvare altre vite umane. Avevo il permesso anticipato di un'ora e in quell'ora dovevo fare di tutto primo rimettere ordine a mia moglie trascurata d'assistenza infermieristica, per quanto piangeva poverina erano evidenti le scie secche delle lacrime dagli occhi fin sotto la mandibola. Mi diceva sempre che chiamava che vedeva passare dal corridoio gli infermieri e nessuno si avvicinava, la notte non riusciva a chiudere occhi perché poverina aveva gli incubi, questo perché quella specie di infermiere, la seconda notte mia moglie involontariamente muovendo il braccio destro aveva tirato giù qualcosa, fu legata al letto perchè altrimenti il signor M.... infermiere non avrebbe potuto dormire, bravo anche tu bastardo avrai sulla coscienza la morte di mia moglie perchè da quel giorno cambio maledettamente l'umore di mia moglie, voleva andarsene da li, diceva di trovarsi in un inferno, che lei non è pazza da essere legata, purtroppo ce ne siamo resi conto col trascorrere dei giorni,sul letto si trovava di tutto ,bicchieri di carta, buste delle cannule per l'aspirazione della tracheo, (aspirata sempre senza indossare i guanti) siringhe da 20 cm per alimentare la peg sotto il fondo schiena, termometro dimenticato sotto l'ascella. In questa ultima occasione andai a chiedere agli infermieri se avevano misurato la febbre e quanto avesse,” risposta si l'abbiamo misurata dieci minuti fa e aveva 36,7°” gli mostrai il termometro e chiesi se era questo termometro visto che si trovava ancora sotto l'ascella, hanno cosi ripreso il termometro guardandosi tutti negli occhi senza darmi una risposta. Assistenza zero zero zero zero all'infinito, pochi infermieri hanno un cuore e possiamo dire che sono all'altezza professionale il resto cambi mestiere non sono in grado di assistere persone sofferenti. Lasciamo perdere la Loogopedista, sempre indaffarata sempre di fretta. Se ci poteva evitare lo faceva, pochissime volte si rendeva disponibile a un colloquio. La Fisioterapista un caso patologico, sempre imboscata introvabile; dava della bugiarda a mia moglie, le diceva “signora se vuoi firmi e te ne vai”. A fine seduta ironicamente diceva a mia moglie vai vai da tuo marito “stupida e ignorante”. Definita dalla mia cara come “viso d'angelo e cuore di DIAVOLO”. Ti sei preso gioco della cosa più cara che avevo cara V........ ma sappi che prima o poi dovrai dar conto davanti a DIO pure tu. Venuto a conoscenza di questo ultimo problema chiedo alla capo sala un riscontro con la fisioterapista e il medico di turno, nel colloquio lei disse che non era vero quello che mi era stato riferito da mia moglie e il medico di guardia sorta di imbecillone persona mai vista in reparto per 22 giorni ebbe il coraggio di dire che mia moglie persona abbastanza lucida per noi tutti, era nelle condizioni di scambiare una pera per una mela. (segue ... )

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    Nico Caione

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    Mi chiamo Nicholas Caione un ragazzo di 20 anni che da poco ha concluso gli studi per la maturità. La scuola in cui ho studiato mi ha dato l'opportunità di frequentare il corso oss programmato dalla Regione Puglia. Il corso prevede oltre alle ore di teoria anche delle ore di tirocinio sia in una struttura pubblica che privata. Dopo aver concluso la teoria i cordinatori del corso mi hanno dato la notizia di dover svolgere il tirocinio presso la struttura Villa verde di lecce. All'inizio ero abbastanza spaventato e impaurito a dover affrontare quei reparti abbastanza impegnativi data la mia giovane età. Grazie all'aiuto di tutto il personale sanitario, che si è dimostrato sin dal primo momento disponibile e professionale ad aiutarmi e a superare le mie paure ed affrontare il tirocinio nel migliore dei modi imparando tante cose. Ho notato anche una grande collaborazione tra medici, infermieri, fisioterapisti e logopedisti nell'assistere e migliorare le condizioni del paziente. Posso dire che è stata una bellissima esperienza che mi ha fatto crescere sia dal punto di vista umano ma anche come figura professionale.

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